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Imparare a crescere, passo dopo passo

Imparare a crescere, passo dopo passo

a cura della Dott.ssa Greta De Salvia – Assonidi

È risaputo che una crescita sana del bambino si basa sul definire delle buone regole e abitudini: una routine quotidiana chiara e semplice, ma soprattutto coerente, in modo tale da essere compresa e rispettata. La routine ha una funzione importante e ben precisa nella vita di un bambino: rendergli il mondo e l’ambiente circostante un luogo prevedibile, sicuro e quindi rassicurante. 

Alcune volte, però, queste regole e abitudini - delineate con premura - vengono sfidate dai nostri bambini; ricordate che i bambini non esagerano con i propri comportamenti e il loro intento non è fare i “capricci”, ma stanno solo cercando di comprendere i propri limiti! Compito del caregiver è capire come reagire di fronte a queste sfide e a quale obiettivo di crescita del minore sono chiamati a rispondere, si potrebbe dire “come fare la cosa giusta!”. 

Il focus è sicuramente quello di aiutare il bambino a responsabilizzarsi circa i propri agiti e, a tal proposito, la lezione più preziosa che gli si può dare è quella di permettergli di imparare dai propri errori, solo così il bambino può comprendere che le sue azioni hanno un impatto nell’ambiente circostante e sulle altre persone. Se ci si ferma a riflettere un attimo su questo punto, si arriva a comprendere le competenze importanti che si stanno insegnando al bambino: il rispetto verso il prossimo, l’empatia e l’autocontrollo. 

Gli adulti di riferimento, così facendo, contribuiscono ad educare e crescere un bambino che diventerà un individuo socialmente adattato, che sa riconoscere i suoi limiti, rispettare le regole e le persone, esprimendo sé stesso, le sue emozioni, le sue preferenze e i suoi bisogni in modo sano e funzionale. 

In conclusione, si può affermare che la buona crescita del bambino passa anche dalla responsabilizzazione delle sue azioni, consapevolezza che dovrebbe essere supportata - passo dopo passo – dal caregiver, il quale lo rende libero di sbagliare perché gli sta insegnando che l’errore non è condannabile o punibile, ma rappresenta un punto di partenza da cui si può imparare e migliorare! 

Essere pronti alla vita… È una cosa da Bing!