
Paura e Coraggio nella Prima Infanzia
Paura e Coraggio nella Prima Infanzia
a cura della Dott.ssa Malacka Ahmed Mohamed El Boshi - Assonidi
Nei primi anni di vita, i bambini si affacciano al mondo con uno sguardo curioso ma anche fragile. La paura, in questa fase, è una compagna naturale del percorso di crescita: segnala ciò che è sconosciuto, aiuta a chiedere protezione, insegna i limiti. Allo stesso tempo, è proprio attraverso la paura che il bambino impara a scoprire il coraggio — quella forza silenziosa che nasce dal sentirsi accolto e sostenuto.
Il ruolo del genitore, in questo cammino, è fondamentale come guida che accompagna senza sostituirsi. Quando un bambino esprime paura, l’adulto ha il compito di ascoltare e riconoscere l’emozione, senza negarla o minimizzarla. Dire “non c’è niente da temere” può rassicurare nell’immediato, ma ciò che davvero aiuta è poter dire “capisco che hai paura, sono qui con te”. In questo modo, il bambino impara che la paura può essere nominata, compresa e, gradualmente, superata.
Le prime paure — il buio, la separazione, i rumori forti — rappresentano tappe naturali dello sviluppo emotivo. Ogni volta che il bambino riesce ad affrontarle con il sostegno dell’adulto, costruisce dentro di sé una nuova forma di fiducia: “posso farcela”. È in questo spazio che nasce il coraggio, non come assenza di paura, ma come capacità di affrontarla con sicurezza.
Il genitore, quindi, non deve eliminare le paure del bambino, ma offrirgli strumenti per attraversarle. Un abbraccio, una parola gentile, un gesto di incoraggiamento valgono più di mille spiegazioni.
È importante non anticipare ogni difficoltà, ma restare presenti come base sicura a cui tornare. In questo modo, il bambino impara che può spingersi nel mondo sapendo di poter contare su qualcuno. Perché il coraggio, proprio come la paura, nasce nel cuore delle relazioni — e si nutre dell’amore che ci fa sentire al sicuro mentre impariamo a camminare da soli.
