
Imparare ad avere paura, a gestire l’ansia, a essere coraggiosi
Imparare ad avere paura, a gestire l’ansia, a essere coraggiosi
A cura della Dott.ssa Elena Bozzola – Società Italiana di Pediatria
I bambini, specie nei primi anni di vita, non hanno ancora parole chiare per descrivere ciò che provano, e spesso tocca a noi adulti aiutarli a capire, esprimere e trasmettere le loro emozioni. Nel loro percorso di crescita alla scoperta di questi mondi, è importante dare un nome alle sensazioni più forti, quelle che richiedono uno sforzo in più per essere capite e affrontate. Stiamo parlando, per esempio, di emozioni come la paura, l’ansia e il coraggio.
La paura
Tutti i bambini hanno paure: il buio, i mostri sotto il letto, i rumori forti, la separazione dai genitori. Il ruolo dei genitori è dimostrarsi aperti al dialogo, ad ascoltare le paure, senza banalizzare e senza semplicemente soffocarle al motto “Non c’è niente da temere”. Per il bambino, la paura esiste davvero e un semplice “non esiste” a volte da solo non basta. Si può provare a parlarne con un linguaggio semplice e a capire cosa fa più paura: avere paura non è segno di debolezza, ma una parte normale della crescita. E quindi provare a capire se con un oggetto consolatorio e rassicurante, una lucina, un peluche, un giocattolo, il bambino potrebbe sentirsi più sicuro.
Gestire la paura è il primo step, affrontarla è il secondo. In questo caso la parola d’ordine è “non avere fretta”. Non esporre subito il bambino a ciò che teme per dimostrargli che le sue paure sono irrazionali, ma piccoli passi. Ci si può aiutare con il gioco: giocare al “mostro” o al “buio” permette di elaborare le proprie emozioni. Superare le paure non significa eliminarle, ma imparare a viverle con più serenità.
L’ansia
Ansie e dubbi ci accompagnano insieme alle paure fin da piccoli. Creare uno spazio di dialogo quotidiano, ad esempio la sera, per parlare insieme della giornata all’asilo e delle emozioni vissute può essere utile per capire meglio le emozioni dei più piccoli. Ritagliamoci il tempo giusto per far sentire la nostra presenza, spieghiamo ai più piccoli che questo tipo di emozioni accomunano tutti e che vanno affrontate, passo dopo passo, anche chiedendo aiuto.
Il coraggio
Infine, il coraggio. Molti pensano che coraggioso significhi “non avere paura”, come i pirati. In realtà, il coraggio è avere paura, ma con cuore che batte forte scegliere comunque di andare avanti. Il ruolo dei genitori sta nell’insegnare tutto ciò ai propri figli. Raccontare storie di coraggio quotidiano: aiutare un amico, affrontare un temporale, andare dal dottore. E valorizzare il gesto: “Sei stato coraggioso a farti visitare dal dottore”. E come sempre la sincerità e l’esempio sono di grande aiuto. Per cui ricordiamo di insegnare ai bambini che anche l’adulto ha le sue paure, ma le affronta.







