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Leggere in famiglia fin da piccoli

Leggere in famiglia fin da piccoli 

 A cura di Nati per Leggere 

La lettura in famiglia fin da piccoli, e prima ancora nella pancia della mamma, è una delle più semplici pratiche quotidiane che un genitore può adottare per far crescere bene il proprio bambino o la propria bambina.

 

Per molti è difficile credere che si possa leggere con un bebè, ma le cose stanno proprio così! La lettura condivisa nei primi anni di vita crea le radici di una relazione di intimità fra adulto e bambino; un legame in cui entrambi stanno bene e approfondiscono la loro conoscenza. Leggere insieme può diventare una bellissima routine quotidiana, che accompagna alcuni momenti della giornata, come la nanna o il pisolino, oppure anche un bel gioco da fare insieme in serenità. Basta trovare una posizione confortevole per tutti, genitore e bambino, che permetta il contatto, qualche coccola, l’opportunità di guardarsi in viso e poi scegliere un libro che piace e che sia adatto all’età.

Non serve essere abili nella lettura o saper interpretare il testo per leggere al proprio bambino o bambina. All’inizio, ai bebè piace vedere il viso del genitore, sentire la sua presenza, la voce che, come una calda carezza, solleva con il suo suono mille sensazioni piacevoli, e ai genitori piace molto vedere come loro reagiscono di fronte alle immagini e quanto si fanno coinvolgere dalla lettura. 

Crescere con i libri si può, perché ogni età ha le sue esigenze; anche se alcuni libri diventano, nel giro di poco tempo, quelli preferiti e non vengono più abbandonati, molti altri possono accompagnare la crescita. È bene cercare se intorno a casa esistono delle biblioteche dove si possono trovare gratuitamente tanti libri e buoni consigli, oltre che qualche amicizia! Perché la comunità dei piccoli lettori è molto vivace ed è bello condividere anche con altre famiglie l’abitudine alla lettura.

 

Dai 2-3 ai 6 mesi

I libri cartonati fotografici con i volti umani o i libri con le silhouette in bianco e nero sono una splendida attrazione per i piccoli, anche quando stanno a pancia in giù, ed è bellissimo osservare le loro reazioni mentre si parla di ciò che stanno vedendo nel libro. 

Dopo i 6 mesi

La lettura condivisa diventa un gioco super coinvolgente e si può anche organizzare un cestino o un angolino della casa nel quale tenere qualche libro; bambini e bambine, abituati ad avere libri adatti intorno a loro e genitori che leggono, dimostrano una grande propensione a passare il tempo “leggendo”. 

Certo, leggere per un bambino o una bambina molto piccoli può voler dire molte cose: mordere il libro, tenerlo tra le mani, metterselo in testa, sedercisi sopra, trascinarlo di qua e di là… Quando i libri sono una cosa piacevole che sa di casa, vengono usati ed esplorati in molti modi diversi ed alcuni personalissimi! Sono tutti modi di “leggere”, cioè di familiarizzare con un oggetto bello e attraente, che si può anche condividere con i genitori avvolti in un mare di coccole. 

Dopo i 12 mesi

con lo sviluppo progressivo del linguaggio, leggere diventa un’avventura a due voci e la voce del genitore che legge dialoga con quella del bambino o della bambina… Allora sì che ci si diverte ancora di più! In questo tipo di lettura, detta “dialogica”, non conta tanto finire la storia, ma parlare insieme di quello che si vede sulla pagina, osservare cosa interessa di più, anche i più piccoli dettagli, per parlarne insieme e scoprire che tante cose che si trovano sui libri ci sono anche nella realtà. La palla del tale personaggio, l’orsacchiotto o il lettino diventano spunti per condividere le prime idee e i primi pensieri sul mondo. 

Dopo i 2 anni

bambini e bambine si appassionano e scelgono i loro libri preferiti, li chiedono mille volte, perché a loro piace riuscire ad anticipare la storia e sapere già come andrà finire. 

Dai 3-4 anni

amano molto quelle che parlano della vita quotidiana, in cui possono confrontarsi con la loro realtà di gioco, di scuola, di esperienza. Ci vuole tempo, però, perché la lettura diventi un’avventura solitaria, ancora a 5- 6 anni e più a bambini e bambine piace leggere insieme ai genitori, parlare di quello che leggono, tenere viva la strada del dialogo. 

 

Cosa c’è di più bello per un genitore, se non sentire come la pensa suo figlio o sua figlia? I pensieri dei più piccoli sono divertentissimi e quasi magici, non è male farci un tuffo ogni giorno grazie ad un libro. Leggere insieme è un’attività semplice che si può fare dappertutto: a casa, al parco, al ristorante o anche mentre si aspetta nello studio del pediatra o alla stazione, ma non solo. La lettura condivisa è un’attività che dà moltissimi benefici in molte aree dello sviluppo.

I più intuitivi riguardano lo sviluppo del linguaggio, che grazie ai libri si arricchisce di parole inconsuete e incontra strutture non abituali che stimolano le strutture mentali tenendole in attività. Leggere insieme costruisce le basi anche per le successive competenze di lettura, che si fondano sull’ampiezza del vocabolario, sulla capacità di distinguere i suoni e attribuire i corretti significati alle parole. Più parole si sentono, più parole si conoscono e si potranno usare quando sarà il momento. 

Se l’abitudine di lettura è frequente e attiva degli scambi comunicativi ricchi tra genitore e bambino, aumentano anche le competenze legate all’attenzione condivisa, cioè la capacità di stare per un tempo adeguato su una sola attività con un’altra persona con cui si ha un obiettivo comune.

Lo stare insieme, che è connesso a leggere insieme, sostiene l’autostima dei più piccoli, che si sentono importanti e motivati a ripetere per bene l’esperienza. E che bello quando si comincia a parlare di emozioni! Grazie alle storie bambini e bambine hanno l’opportunità di imparare molto presto a riconoscere le emozioni proprie e degli altri, nella sicurezza di non doverle vivere realmente, ma attraverso l’immedesimazione. Si impara che le emozioni sono comuni a tutte le persone, sono valide proprio perché fatte per essere condivise. Le reazioni dell’adulto che legge comunicano molto sulle condotte emotive appropriate e culturalmente accettate, e per bambinie bambine è importante conoscerle per vivere al meglio la socialità.

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Informazioni sull'autore

Monica Castagnetti, psicopedagogista, da più di vent’anni si occupa di bambini, bambine e genitori, con percorsi di supporto e arricchimento educativo. Dal 2012 collabora con il Centro per la Salute del Bambino ONLUS nell’area Early Childhood and Nurturing Care e si occupa di formazione per le professioni educative, culturali, sanitarie e sociali, e di ricerca e aggiornamento sui temi della genitorialità responsiva, paternità, Nurturing care e buone pratiche per la salute e lo sviluppo di bambini e bambine. Svolge attività di coordinamento e progettazione per la sperimentazione e la messa in pratica delle evidenze

 

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